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On line il numero di dicembre della rivista web

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È on line il numero di dicembre della rivista web TENNISTAVOLO, disponibile cliccando qui o sul banner presente sulla destra della home page del sito.

Nel suo editoriale il presidente Renato Di Napoli ha ripercorso l'attualità pongistica per chiudere con gli auguri di Buone Feste a tutto il movimento. In una successiva intervista ha approfondito il progetto del censimento delle esigenze formative per il 2017.

La parola è poi passata al tecnico Maurizio Gatti e alle atlete Chiara Colantoni, Le Thi Hong Loan e Jamila Laurenti, che hanno commentato il match internazionale contro la Francia. L'allenatore della Nazionale giovanile Lorenzo Nannoni ha valutato le prestazioni dei nostri pongisti ai Mondiali juniores di Cape Town.

A proposito di Nazionali, abbiamo intervistato Jamila Laurenti e Daniele Pinto, che hanno esordito in maglia azzurra assoluta nelle gare di qualificazione agli Europei. Il direttore tecnico paralimpico Alessandro Arcigli ha raccontato le tre medaglie d'oro conquistate da Giada Rossi e Amine Kalem alla Copa Tango, in Argentina.

Ancora due interviste hanno avuto per protagonisti il presidente del Comitato Regionale Sicilia Paolo Puglisi e il presidente della Top Spin Messina Giorgio Quartuccio. Il direttore tecnico giovanile Matteo Quarantelli ha presentato la due giorni dedicata al Meeting del Progetto Italia, che si svolgerà a Lignano Sabbiadoro il 28 e il 29 dicembre.

Il collega Giampaolo Puggioni, addetto stampa del Comitato Regionale Sardegna e del Tennistavolo Norbello, ha sviscerato i temi dell'intensa attività agonistica e tecnica organizzata a Norbello e a Cagliari l'8 e il 9 dicembre. Il presidente della Commissione Nazionale Arbitri Mario Re Fraschini ha chiuso in bellezza, con un riepilogo degli impegni internazionali degli arbitri italiani nel corso del 2016.

Buona lettura a tutti!!!

Immagine rivista fitet ok web


Palma di Bronzo al Merito Tecnico per Elisa Marzolla

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Elisa Marzolla Palma di BronzoNei giorni scorsi a Novara, la sua città, Elisa Marzolla ha ricevuto la Palma di Bronzo al Merito Tecnico, quale attestato di benemerenza per il lavoro svolto nel settore paralimpico a partire dal 2012. «Sono entrata in Nazionale come sparring - ricorda - e mi sono appassionata moltissimo. Quando mi è stata data anche la possibilità di svolgere il ruolo di tecnico, mi sono sentita letteralmente al settimo cielo. Dalla scorsa stagione per il progetto "Rio 2016" ho fatto per due anni l'allenatrice "a casa" di Michela Brunelli».

Quanto avete lavorato insieme?

«Ogni mese andavo una settimana da lei e tutti i giorni ci allenavamo due ore al mattino e altrettante al pomeriggio. Seguire una delle atlete azzurre migliori per me è stato un autentico onore. Ora qui al Tennistavolo Savona mi sto dedicando tutti i pomeriggi a Matteo Orsi, uno delle giovani stelle della Nazionale, che ha già ottenuto degli ottimi risultati in Italia e all'estero. A questo proposito posso fare un ringraziamento?».

Prego

«Voglio ringraziare Alessandro Arcigli, perché se faccio quello che faccio è perché lui mi ha dato questa bellissima opportunità. Con Alessandro ci eravamo parlati al telefono qualche mese prima e poi, nel 2012, mi ha convocata come sparring negli stage estivi. Di lì è iniziato tutto. Non potrei più stare senza questi atleti».

Al TT Savona ti occupi anche dei ragazzini normodotati?

«Alleno dei bambini che hanno dagli 8 ai 12 anni e altri quattro ragazzini di 14-15 anni. Seguire i giovanissimi è sempre stato il mio piccolo sogno nel cassetto e sono felice perché sto riuscendo a realizzarlo».

C'è qualche pongista particolarmente promettente?

«Un bambino di 9 anni è molto bravo, anche se gioca da soli tre mesi. Si chiama Leonardo Baudo e ha una grande passione, anche se la condivide con il calcio. C'è da lavorare moltissimo su tutti ed è proprio quello che mi piace fare».

Riesci ad allenarti per disputare l'A2?

«Gioco in squadra con Stella Frisone e Dana Saporta e in effetti ho poco tempo per allenarmi. Sono nel mondo del tennistavolo da 23 anni. Praticavo il minivolley e mia madre un giorno mi chiese perché non iniziassi il ping pong, che mi piaceva molto. Dalla sera in cui ho provato non ho più smesso».

Come ti valuti come atleta?

«Mi sono sempre considerata abbastanza talentuosa, purtroppo non ho mai avuto qualcuno che mi abbia seguito. Da piccolina ho sempre fatto qualche stage regionale, ma mi è mancata la figura dell'allenatore che mi urlasse dietro quando avessi fatto qualcosa di sbagliato. Sono andata avanti giocando parecchie partite. Comunque in classifica sono riuscita a fare una bella scalata, arrivando a ridosso delle prime 30 Ora voglio crescere come allenatrice. Come atleta ormai il mio l'ho fatto e ora gioco più che altro per divertimento».

Quali risultati ricordi con piacere?

«Non dimenticherò mai che dopo sei mesi dalla prima volta che ho impugnato una racchetta ho partecipato ai Campionati Italiani giovanili e fra le Giovanissime ho conquistato la medaglia di bronzo in singolare. È stata la mia soddisfazione più bella e anche inaspettata. Ricordo anche un argento nel doppio di terza categoria, in coppia con Dana Pellegrini, dopo aver sfiorato anche l'oro».

Com'è stato lasciare un'occupazione sicura in nome della passione?

«Sono stata per sei anni in una ditta che produce silicio per semiconduttori per elettrodomestici e svolgevo i turni. Cinque anni fa ho deciso che avrei voluto lavorare nell'ambito del mio sport e dopo essermi licenziata mi sono buttata a capofitto in questa nuova vita. Ho seguito il mio cuore e sono felice della scelta. Ho la fortuna di trascorrere le mie giornate facendo ciò che amo. Una situazione invidiabile».

Elvira Gattulli eletta alla guida della FITeT Puglia

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Nel Palazzetto dello Sport di Casamassima (Bari) si è svolta l'Assemblea Elettiva per il rinnovo delle cariche del Comitato Regionale Puglia per il quadriennio 2017-2020. Era presieduta dal vicepresidente federale Giacomo Barbieri e ha registrato l'elezione alla presidenza di Elvira Gattulli. Del Consiglio fanno parte anche Gianfranco Dell'Omo e Antonio Tasso in quota Società, Cosimo Montanaro in quota Tecnici e Pasquale Solda in quota Atleti. La commissione "verifica poteri" era composta da Pietro De Pinto e Antonella Olmi e lo scrutatore era Alessandro Simone.

La nuova presidente ha promesso massimo impegno nei confronti del settore arbitrale:«È già stato raggiunto un primo tangibile risultato con il recente corso arbitri tenuto a Manfredonia dal formatore Pietro De Pinto. A partire dai primi impegni del 2017, quindi, opereranno dieci nuovi Aspiranti Giudici Arbitri. Anche il settore tecnico ha ricevuto una spinta propulsiva con la nomina di tre responsabili regionali, che hanno già cominciato a lavorare in sinergia con il tecnico nazionale Rossella Scardigno e parteciperanno al prossimo meeting federale previsto a Lignano a fine anno».

Attenzione sarà dedicata anche alla promozione:«Non solo scolastica, ma a 360°. Sarà un obiettivo fondamentale, per il raggiungimento del quale ritengo prioritario un notevole sforzo volto alla ricerca di fondi. Bisognerà partire con operazioni di marketing promozionale, con incentivi ai club che realizzino una programmazione definita di eventi, e con un affiancamento alle società più piccole che intendano operare in questo senso e che vogliano intraprendere un percorso di crescita. Sarà anche importante creare un circuito ufficiale promozionale, che permetta la pratica del tennistavolo anche in contesti meno convenzionali come piazze, spiagge e parchi, e un laboratorio di confronto con coloro che abbiano idee da proporre per perseguire l'obiettivo comune».

Da sinistra il consigliere Tasso, la presidente Gattulli, il vicepresidente federale Barbieri, il consigliere Solda e il designatore nazionale attività individuali e International Umpire Blue Badge De Pinto

Comitato Regionale Puglia 2017 2010

Il Tennistavolo Piscopio ha una nuova sede

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Alla presenza del presidente regionale Giuseppe Petralia e di tutti i consiglieri del Comitato FITeT Calabria, del tecnico della nazionale minicadet Umberto Giardina e di molti appassionati, il Tennistavolo Piscopio ha inaugurato una struttura di 450 metri quadrati, 200 dei quali saranno a uso esclusivo della disciplina del tennistavolo, con 4 aree di gioco fisse. I restanti 250 sono occupati da un tavolo da biliardo riscaldato, una carambola, due calciobalilla, due play station e un flipper. I soci potranno inoltre seguire il campionato di calcio e la Champions League su un televisore da 50 pollici. L'offerta si completa con un angolo bar con annessa cucina, per eventuali cene societarie. Si tratta di una struttura unica nel suo genere, che, vista la sua centralità logistica in Regione, potrà essere utilizzata dal Comitato Fitet Calabria per eventuali stage tecnici o riunioni.

Dopo il taglio del nastro, eseguito dell'atleta di punta Miriam Carnovale con il presidente Petralia e il presidente del TT Piscopio Totò Carnovale, quest'ultimo ha rivolto ai presenti un saluto e un  ringraziamento, evidenziando come questo obiettivo raggiunto sia stato un sogno inseguito da anni e sia stato concretizzato in virtù dell'aiuto in primis del suo braccio destro Giacomo Macrì e di quanti hanno a cuore la società.

Successivamente ha preso la parola il presidente Petralia, che ha sottolineato come questa sia la strada da percorrere per poter raggiungere determinati risultati e poter progredire adeguatamente. L'intervento finale è toccato al tecnico Giardina, che ha portato i saluti della Federazione e si è complimentato con la società per l'iniziativa portata a termine e per aver realizzato una bella struttura, che sicuramente aiuterà le giovani leve a crescere in un ambiente sano e accogliente.

Conclusione conviviale, con un ricco buffet e il classico taglio della torta.

Taglio del nastro 1

Samuel De Chiara e la sua fantastica trasferta americana

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Podio a squadre Us Open 2016Il 25enne altoatesino Samuel De Chiara è stato autore la scorsa settimana, al torneo di Las Vegas, al quale ha partecipato a proprie spese, di una doppia impresa, conquistando la medaglia d'argento nel singolare di classe 8, battendo in semifinale il fenomeno svedese Emil Andersson, e nella gara a squadre. Appena rientrato dagli States, non potevano proprio non intervistarlo, per fargli raccontare le emozioni delle sue giornate a stelle e strisce.

Samuel, perché proprio lo US Open?

«Sono andato con mio papà Claudio con l'idea di non effettuare solo una trasferta agonistica. I tornei internazionali mi piacciono molto e abbiamo visto che c'era questo evento negli Stati Uniti, dove non ero mai andato. Abbiamo ritenuto che potesse essere una buona idea per fare anche una breve vacanza. Quando eravamo ancora in Italia avevo visto sulla players list che si erano iscritti atleti forti, però ho pensato che nella vita non si sa mai. In effetti poi è andata abbastanza bene».

Alla grande direi. Partiamo dall'inizio?

«Siamo arrivati con un paio di giorni d'anticipo, per abituarci alle nove ore di differenza di fuso orario, e alla fine ci siamo fermati ancora un giorno. Ne abbiamo dunque approfittato per girare e vedere il più possibile. Mi ero documentato su quali fossero gli obiettivi più interessanti e abbiamo scattato un sacco di foto. La città mi è piaciuta e ho potuto godermi dal vivo scenari che finora avevo visto solo in televisione».

Tornando al tennistavolo, non eri molto ottimista?

«Sinceramente no, dopo aver visto che avrebbero partecipato anche gli svedesi Emil Andersson e Linus Karlsson, vicecampioni paralimpici di Rio a squadre. Mi ha comunque tirato su il morale il messaggino che ho ricevuto dall'inglesino Billy Shilton, che avevo conosciuto in altre manifestazioni e mi ha chiesto di disputare la competizione a squadre con lui».

Veniamo al singolare?

«Nel girone l'americano Owais non si è presentato e contro il canadese Kent, che pure era stato campione panamericano qualche anno fa, ho vinto nettamente. In tabellone negli ottavi ho affrontato il norvegese Salomonsen, che nel girone aveva impegnato Andersson, ma contro di me ha sofferto molto la puntinata lunga. Nei quarti ho incrociato il mio compagno di squadra Shilton. Non lo avevo mai incontrato, perché fino agli Europei dello scorso anno era in classe 7. In classifica è piazzato meglio di me e dunque le incognite non mancavano. L'ho battuto in tre set equilibrati».

Cosa hai pensato quando hai saputo che in semifinale avresti trovato Andersson, medagliato ovunque?

«Ci eravamo già incontrati nel 2015 agli Europei e nel girone mi aveva superato per 3-0 molto facilmente. Sapevo che sarebbe stato difficilissimo, ma i componenti del gruppo che abbiamo su Whatsapp mi hanno incoraggiato e li ho sentiti vicini anche in campo. Ho giocato una delle partite più belle della mia vita, dando il massimo e sbagliando poco. Ho ceduto il primo set a 7 e tutto sembrava andare secondo pronostico. Nel secondo ho capito che non avevo più nulla da perdere e che avrei dovuto dare il 120%. Siamo andati ai vantaggi e sul 14 pari non ce la facevo più e ho chiamato time-out. Al rientro sono riuscito a mettere segno gli ultimi due punti».

Come ha reagito Andersson?

«È rimasto un po' scioccato e il suo rendimento è calato. Nel quarto set è andato definitivamente in crisi e si anche arrabbiato per il risultato».

In finale eri appagato o avevi ancora voglia di cercare un'altra impresa?

«Ero molto carico e concentrato e volevo provare a tutti i costi a prendermi l'oro. Karlsson, però, a differenza di Andersson, ha giocato molto più con la testa e molto più negli angoli, sfruttando la mia disabilità al 100%. Ho fatto ciò potevo ed è andata com'è andata. Sono comunque strafelice per il risultato ottenuto».

Cosa ti aspettavi dalla gara a squadre?

«Con Shilton eravamo la testa di serie numero 2 e dunque avevano delle buone chance di procedere nel torneo. Billy, siccome in singolare aveva perso qualche punto, mi ha chiesto di fare il primo singolare a squadre per recuperarli e ho accettato. Nel girone ci siamo imposti chiaramente contro avversari inferiori a noi. In doppio all'inizio, non avendo mai giocato insieme, avevamo qualche problema, essendo anche entrambi mancini. In tabellone siamo migliorati sotto questo aspetto. In semifinale avevamo di fronte gli olandesi e in doppio abbiamo cercato di evitare Van Amerongen, l'atleta più forte, e di concentrarci sul suo compagno Wassink».

In finale l'ostacolo era improbo

«I vicecampioni di Rio Andersson e Karlsson si sono confermati fortissimi. In doppio si vedeva che erano più affiatati di noi e parevano quasi una sola persona. Ci siamo comunque difesi bene, combattendo in tutti i set. È stata una piacevole sorpresa. Poi Karlsson si è imposto anche nel singolare su Shilton ed è finita come doveva andare».

L'argento in singolare è stata la medaglia più importante conquistata nella tua carriera?

«La più importante è stata quella d'oro ottenuta in singolare l'anno scorso in Cile. In termini di qualità, però, questa è stata più significativa. Ho fatto dei calcoli e, se non mi sono sbagliato, nelle prossime classifiche salirò di quattro posti, dal 26° al 22°. Se fosse così sarebbe pazzesco. Nel 2018 ci saranno i Mondiali, ai quali parteciperanno i primi 18 della mia classe, e mi mancherebbero dunque quattro posizioni per qualificarmi».

Quanto è aumentata la fiducia in te stesso dopo questo torneo?

«Moltissimo. Ho avuto anche la conferma che gli allenamenti che ho intensificato da settembre siano stati molto utili. Prima mi allenavo tre volte a Merano, dove vivo, mentre da inizio stagione ho avuto la possibilità di fare, grazie all'Eppan, sia ad Appiano sia a Bolzano, quattro o cinque sedute. Sono migliorato e fra i normodotati, fra campionato di C2 con lo Sportclub Merano e tornei nazionali, ho perso solo tre partite».

Samuel siamo quasi alla fine, ringraziamenti da fare?

«Se sto ottenendo questi risultati lo devo alla famiglia: mio papà Claudio, mia mamma Irene, mia sorella Melanie e mio fratello Daniel sono i miei primi tifosi. Naturalmente lo devo anche a tutto il team paralimpico e, in modo particolare, al direttore tecnico Alessandro Arcigli e al tecnico Donato Gallo. Anche se erano lontani, a Las Vegas mi hanno sostenuto, scrivendomi ogni giorno. Grazie anche all'Eppan e al Merano, le società che mi permettono di allenarmi e di giocare. Sono grato a tutti».

Samuel De Chiara a Las Vegas

 

Luigi Rocca:«Che orgoglio fare lo sparring a Formia»

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Luigi RoccaL'anno scorso, dopo aver conquistato il bronzo nel 2009, 2012 e 2013, ha vinto a Lucera il titolo italiano di singolare di seconda categoria. Si è aggiudicato anche l'argento in doppio con Antonino Amato, un anno dopo essere salito sul primo gradino del podio a Torino con Daniele Sabatino. Nel 2011 e 2012 era stato terzo con Maxim Kuznetsov. Il 28enne catanzarese Luigi Rocca in questa stagione sta lottando con la maglia del Tennistavolo Tifernum per tornare in A1. Non è dunque un atleta qualunque del panorama pongistico italiano, ma il suo orgoglio maggiore è quello di essere lo sparring del Centro Federale di Formia.

Cosa significa per te un ruolo del genere?

«Mi gratifica molto, anche se in un futuro spero di poter fare anche il tecnico. Ho già sostenuto il corso di primo livello e ad aprile farò anche quello di secondo. Prima di entrare a Formia ero già nel giro della Nazionale come sparring e mi chiamavano in occasione di qualche stage estivo. Quando è uscita la notizia dell'apertura del Centro Federale, mi è stato proposto di entrare in pianta stabile. Ho accettato molto volentieri e sono felice tutti i giorni di mettermi a disposizione del direttore tecnico Patrizio Deniso, dei tecnici Antonio Gigliotti, Lorenzo Nannoni, Sebastiano Petracca e Valentino Piacentini e dei ragazzi».

Com'è la tua attività quotidiana?

«La sveglia suona alle 7 del mattino e alle 7,30 facciamo colazione. Alle 8,30 siamo già in palestra e iniziamo con una seduta di servizi fino alle 9,15. Segue l'allenamento al tavolo fino alle 11,45. Dopo il pranzo e un breve riposino, alle 15,30 torniamo in palestra e ci alleniamo al tavolo per più di due ore. Il lunedì, martedì e mercoledì c'è la seduta con il preparatore fisico fino alle 19,15-19,30. Due o tre volte alla settimana svolgiamo anche una sessione serale dopo cena, dalle 20,45 alle 22, per i ragazzi che sono andati a scuola la mattino. Quando andiamo in camera a dormire siamo stanchi e soddisfatti».

Come ti trovi?

«Ottimamente. Si è creato un bel gruppo all'interno del quale mi sono inserito facilmente e i ragazzi mi vogliono bene. Sono felice di vederli progredire e cerco di dare loro qualche consiglio, più di vita che tecnico, avendo anch'io fatto un'esperienza nei Centri di Messina, dal 19987 al 2000, e di Terni, fino al 2001. Poi mi sono fermato per sei anni».

Perché?

«Quando ha chiuso Terni sono tornato in Calabria, dove non c'erano opportunità per giocare a tennistavolo. La passione, però, mi è rimasta nel cuore. Mi ero innamorato di questo sport e ho ripreso a giocare nel 2007. Ho chiamato Antonio Gigliotti e sono andato a Cagliari, alla Marcozzi. Ho fatto anche un anno a Norbello».

Lavorare a Formia è anche un buon allenamento per te?

«Certamente, sia in termini di qualità sia di quantità, perché il livello dei ragazzi continua a crescere».

Quali sono le qualità del buon sparring?

«La disponibilità al 100% in palestra, per trasmettere un buon esempio agli atleti, e anche la capacità di adattarsi ai loro stili, per rendere proficuo l'allenamento di tutti. È importante la massima concentrazione in ogni momento, per svolgere al meglio le schede tecniche di ognuno».

L'anno scorso cosa hai provato a vincere finalmente l'oro in seconda categoria?

«Dopo molti anni di sacrifici è stata una bella soddisfazione. Ero partito con il desiderio di farcela. Il lavoro svolto a Formia mi rendeva abbastanza fiducioso e ci ho creduto fino alla fine, anche se ero la testa di serie numero 16 e ho dovuto un po' fare una scalata. In finale ho incontrato Matteo Mutti contro il quale avevo perso i due precedenti e nell'occasione più importante è andata bene». Con Amato in doppio purtroppo non siamo riusciti a battere Mutti e Bressan, che l'anno prima avevo sconfitto con Sabatino».

A squadre con il TT Tifernum state facendo sul serio

«Nella scorsa stagione ci siamo salvati nelle ultime partite. Quest'anno, in occasione del quarantennale di attività agonistica, il presidente Paolo Guerriero Carloni ha messo insieme un team per puntare alla promozione, con Maurizio Massarelli, Mayowa Banji Babatunde, me e il giovane Costantinos Chiorri A metà campionato siamo secondi con l'Apuania a un punto dalla Marcozzi e avrebbe potuto andare anche meglio. Abbiamo pareggiato con Carrara e perso nettamente a Cagliari. È stata una partita strana e io, dopo aver giocato là per otto anni, ero un po' teso. Speriamo di rifarci al ritorno, quando avremo entrambi gli scontri in casa».

Obiettivi societari e personali del 2017?

«Con il Tifernum cercheremo di andare in A1, mentre individualmente vorrei salire un po' in classifica e arrivare fra i primi 12, ovvero in prima categoria. Mi rendo conto che non sarà facile, ma farò il possibile. Il mio best ranking è stato il n. 17 e ora sono n. 24».

Luigi, facciamo gli auguri?

«Auguro Buon Natale e Felice Anno Nuovo alla Federazione, in rappresentanza del tennistavolo italiano, e in particolare allo staff e ai ragazzi del Centro di Formia. Ci rivediamo a gennaio».

A Lignano scatta il Campus invernale minicadet e del settore giovanile

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Tutto è pronto al Villaggio Ge.Tur. di Lignano Sabbiadoro per il Campus invernale, riservato agli atleti e alle atlete delle Nazionali minicadet e del settore giovanile, che si svolgerà da oggi al 30 dicembre.

Per le Nazionali minicadet sono stati convocati in campo femminile Caterina Angeli (Tennistavolo Acli Lugo), Nicole Arlia ed Elena Thai Kim Lan (Tennistavolo Castel Goffredo), Miriam Benedetta Carnovale (Tennistavolo Piscopio), Anastasia De Costanzo (Tennistavolo Torino), Chiara Rensi (Dlf Poggibonsi), Erika Stanglini (Regaldi Novara), Alessandra Ugolini (Tennis Tavolo Tifernum) e Giulia Zucca (Muravera Tennistavolo) e nel maschile Leonardo Bassi (Tennistavolo Castel Goffredo), Costantino Cappuccio (TT Universitaria), Francesco Gamba (Tennistavolo Biella), Andrea Giai e Federico Vallino Costassa (Tennistavolo Torino), Daniele Antonio Spagnolo (Eos Enna) e Riccardo Varone (TT Amatori Sessa).

Per il settore giovanile il Campus coinvolgerà le ragazze Chiara Antonietta Conidi (Tennistavolo Piscopio), Arianna Creaco (Tennistavolo Casper), Nicoletta Criscione (TT Vittoria Resurrezione), Celeste e Valentina Leogrande (TT Ennio Cristofaro), Giulia Palmisano (TT Himera G. Randazzo), Francesca Seu (Muravera Tennistavolo), Giorgia Sulis (Tennistavolo Torino), Elettra Valenti (Milano Sport Tennistavolo) e Giulia Varveri (King Pong) e i maschietti Luca Bersan (Milano Sport Tennistavolo), Giuseppe Calarco (Sant'Espedito), Giacomo Felici (Tennistavolo Monterotondo), Andrea Garello (A4 Verzuolo), Antonio Giordano (TT Ennio Cristofaro), Lorenzo Magarelli (Circolo Tennistavolo Molfetta), Matteo Parenzan (Sportni Krozek Kras) e Attilio Serti (Stet Mugnano).

Gli sparring sono Simone Cerza, Giulio Olivero, Filippo Persichetti e Levon Zakaryan, i tecnici federali Giuseppe Del Rosso, Domenico Ferrara, Umberto Giardina, Federico Puglisi e Rossella Scardigno e i referenti tecnici regionali Ana Brzan, Antonio Carnovale, Antonella Di Napoli, Ileana Irrera, Pasquale Pirone, Francesca Saiu e Wang Hong Liang. Il video analista è Salvatore Di Maria. Tutta l'attività sarà coordinata dal direttore tecnico attività giovanile Matteo Quarantelli.

Campus invernale

Sei azzurri ai primi Europei Under 21 di Sochi

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Una delle novità del calendario internazionale del tennistavolo del 2017 sarà la prima edizione dei Campionati Europei Under 21, che si svolgerà a Sochi (Russia), sede delle Olimpiadi Invernali del 2014, dal 2 al 5 febbraio e il cui sito ufficiale è on line da pochi giorni. Per visualizzarlo si può cliccare qui. Vi parteciperanno i primi 56 atleti e le prime 56 atlete della classifica di categoria aggiornata a novembre 2016, con un massimo di tre uomini e tre donne per ogni nazione, che saranno impegnati nelle competizioni di singolo e doppio.

Per l'Italia gareggeranno il 17enne Daniele Pinto (n. 46), la 20enne Giorgia Piccolin (n. 30), la 18enne Veronica Mosconi (n. 45) e i ripescati Carlo Rossi, 15 anni, Matteo Mutti, 16 anni, e Jamila Laurenti, 14 anni. I primi dieci del ranking maschile sono Anton Kallberg (Svezia), Tomislav Pucar (Croazia), Can Akkuzu (Francia), Darko Jorgic (Slovenia), Alexandre Cassin (Francia), Adam Szudi (Ungheria), Sadi Ismailov (Russia), Tomas Polansky (Repubblica Ceca), Andrea Landrieu (Francia) Kilian Ort (Germania).

Le migliori dieci nel settore femminile rispondono ai nomi di Nina Mittelham (Germania), Adina Diaconu (Romania), Chantal Mantz (Germania), Lea Rakovac (Croazia), Audrey Zarif (Francia), Pauline Chasselin (Francia), Andreea Dragoman (Romania), Natalia Bajor (Polonia), Wan Yuan (Germania) e Maria Malanina (Russia).

Giorgia Piccolin sarà fra le protagoniste degli Europei Under 21 di Sochi

Giorgia Piccolin allOpen del Belgio

 

 


Per Carlo Rossi fine anno a Ochsenhausen

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È reduce dal suo primo successo in un torneo junior, nel nazionale giovanile di Terni, e dalle buone prestazioni offerte con la Marcozzi Cagliari nel match di serie A1 contro la Top Spin Messina, in cui ha rimontato e sconfitto alla "bella" Umberto Giardina e ha costretto al quinto set Chen Jia.

Dopo aver trascorso il Natale in famiglia, Carlo Rossi, passerà il fine anno a Ochsenhausen. Da domani a giovedì 12 gennaio 2017 effettuerà per due settimane uno dei consueti stage mensili al Masters College.

Sono tappe importanti, che si uniscono al percorso quotidiano svolto al Centro Federale di Formia, con l'obiettivo di crescere e migliorare la sua competitività sul fronte internazionale.

Al suo ritorno in Italia, sabato 14 gennaio, avrà subito la possibilità di verificare i benefici della trasferta in Germania. Si metterà infatti a disposizione di coach Stefano Curcio nella sfida che opporrà i marcozziani alla capolista Apuania Carrara.

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A Lignano Sabbiadoro il 2° Meeting del Progetto Italia

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Domani e giovedì Lignano Sabbiadoro ospiterà, all'interno del Villaggio Ge.Tur, il 2° Meeting del Progetto Italia. Il presidente e i consiglieri federali accoglieranno i tecnici e i dirigenti delle società sportive, dei Comitati territoriali e degli staff tecnici federali, per un confronto sullo stato della pratica sportiva nazionale e internazionale.

Sarà un'opportunità assai concreta per informare, aggiornare e formare tutte le componenti del pongismo nazionale.

Il via dunque avverrà domani pomeriggio, con le attività accessibili anche a coloro che non portranno recarsi sul posto, in quanto trasmesse in diretta streaming sulla Web Tv della FITeT, cliccando qui.

Il programma di massima dei lavori può essere consultato nell'articolo dedicato alla manifestazione e pubblicato sulla rivista on line del mese di dicembre, al seguente link.

Il Meeting si svolgerà in concomitanza con il Campus invernale FITeT, che è iniziato ieri e coinvolge più di trenta giovani Under 12 e una ventina fra allenatori e sparring.

Meeting del Progetto Italia

La prima giornata del Meeting del Progetto Italia

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Patrizio DenisoSi è svolta a Lignano Sabbiadoro la prima giornata del secondo Meeting del Progetto Italia, importante occasione di confronto fra le varie componenti del pongismo nazionale. In apertura il presidente della FITeT Renato Di Napoli ha dato il benvenuto a tutti gli intervenuti e a coloro che erano collegati in diretta streaming dalle loro case, grazie alla trasmissione in onda sulla Web Tv. Il numero uno federale ha poi passato la parola a Matteo Quarantelli, direttore tecnico dell’attività giovanile, che ha introdotto la due giorni e presentato il programma. Nel suo intervento ha sottolineato l’importanza del lavoro che quotidianamente viene portato avanti nelle palestre e di quanto sia fondamentale la gestione delle risorse per renderlo ancora più efficace.

Per la prima volta è stato proiettato un filmato girato recentemente al Centro Federale di Formia, che ha illustrato, attraverso le immagini e le parole del direttore del Centro di Preparazione Olimpica di Formia Davide Tizzano, del direttore tecnico Alto Livello Patrizio Deniso, dei tecnici federali Antonio Gigliotti, Sebastiano Petracca, Valentino Piacentini e Lorenzo Nannoni, degli atleti Alessandro Baciocchi, Carlo Rossi e Jamila Laurenti e del fisioterapista Damiano Viscusi, la quotidianità dell’impegno e gli obiettivi che puntano alle Olimpiadi di Tokyo 2020.

Ha poi preso il microfono il dt Deniso, che ha esordito sottolineando l’importanza del lavoro nella costruzione di un percorso di crescita di un atleta, che parta dal settore giovanile per arrivare all’alto livello assoluto. «La scuola italiana deve essere la condivisione di un progetto, che è necessario coinvolga anche gli atleti che attualmente non lavorano a Formia, i loro tecnici e i dirigenti delle loro società. La filosofia dovrà essere insomma condivisa. Esistono delle linee guida che andranno però sviluppate a seconda del materiale umano che si avrà a disposizione. La programmazione può essere definita come l’organizzazione delle risorse disponibili al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati in tempi determinati e con i metodi più opportuni. Per sviluppare una buona tattica bisogna avere una buona tecnica ed è fondamentale anche l’atteggiamento. La tecnica rappresenta dunque il mezzo per arrivare a fare risultato, non il fine. Più è elevato il livello tecnico e più è alta la possibilità di sviluppare una giusta tattica. A seconda delle categorie d’età i lavori, devono essere differenti e devono rispettare determinati step progressivi. La medaglia olimpica non deve essere un obiettivo primario, ma secondario. Il primario è il lavoro che permette di migliorare, alzando il livello. Spesso si pensa al risultato senza incidere sull’allenamento. Il tennistavolo mondiale è prevalentemente in Asia. In campo maschile l’Europa con 21 nazioni ha il 53% dei giocatori dei primi 100, mentre l’Asia con 8 Paesi ha il 41%, l’Africa il 2%, l’America del Nord l’1%, come l’America del Sud. Fra le donne l’Asia con 9 nazioni copre il 57%, con l’Europa attestata al 40%, il Nord America al 2% e l’Africa all’1%. L’età media asiatica è inferiore rispetto a quella europea, fra gli uomini 25 anni contro 30. Nel femminile la differenza è di 8 anni. L’Europa è vecchia. È quindi determinante lavorare sui giovani e noi lo stiamo facendo». A chiusura del suo intervento è stata proiettata una clip incentrata sugli esercizi di base che vendono effettuati a Formia per il miglioramento dei vari colpi. Le medaglie, infatti, si vincono in allenamento

Alessandro ArcigliIl direttore tecnico paralimpico Alessandro Arcigli ha ricordato le 6 medaglie conquistate in tre Paralimpiadi, le 6 in tre Mondiali e le 32 in 6 Europei sotto la sua gestione e ha sottolineato l’importanza del progetto che si sta perseguendo di creare un Centro Federale residenziale. «Sarà fondamentale per poter totalizzare mille ore di allenamento all’anno per 10 anni, obiettivo imprescindibile per arrivare a esprimersi ai massimi livelli. Si stima che in Italia vi siano 3 milioni di portatori di disabilità e il nostro compito è di attingere a questo potenziale bacino di utenti, facendo promozione nelle Unità Spinali per quanto riguarda l’attività in carrozzina e nelle scuole per quella in piedi. Il tennistavolo è attività che garantisce una forte integrazione fra atleti paralimpici e olimpici e mi viene in mente una sola altra disciplina con le stesse qualità, il tiro con l’arco. L’allenatore deve personalizzare l’allenamento in modo tale da sfruttare al massimo le abilità di un atleta a scapito delle disabilità del suo avversario. Nel nostro mondo sono fondamentali i materiali, ovvero le gomme e le dimensioni delle racchette, ma anche le caratteristiche delle carrozzine, che abbiamo cercato di perfezionare. La classificazione differenzia il tennistavolo paralimpico da quello olimpico. Dal 1992 la classificazione era generale, successivamente è diventata tecnica e dunque diversificata a seconda dello sport preso in considerazione. Il tennistavolo è la disciplina con il maggior numero di classificazioni e questo è il secondo punto di forza dopo l’integrazione. I nostri pongisti gareggiano poco a livello nazionale e molto in ambito internazionale e rispetto al tennistavolo olimpico i tempi di durata di una carriera sono più lunghi». Il dt ha poi spiegato le caratteristiche che contraddistinguono le cinque classi di atleti in carrozzina (1-5), le altrettante degli atleti in piedi (6-10) e quella dei diversamente abili intellettivi (11).

Matteo QuarantelliL’attività sportiva declinata al giovanile ha chiuso la giornata e ha avuto per relatore nuovamente Matteo Quarantelli:«In Italia i ragazzi che nell’età scolare fanno attività sportiva sono molti e questo numero poi si riduce. Per costruire un movimento di una pratica sportiva, ci vogliono risorse, idee, tempo e competenze. Se abbiamo dei giovani che fanno sport dobbiamo ringraziare i loro genitori. In abito sportivo oggi ci sono almeno 20 professioni diverse, mentre una volta si parlava sono di allenatori. Tutti insieme dobbiamo fare uno sforzo per effettuare un salto in avanti, avendo un’idea del traguardo e inquadrando delle tappe per crescere Oggi si occupano di giovani al nostro interno la FITeT, le società sportive e i Comitati Regionali. Ciò che facciamo deve essere legato a una condivisone di esperienze, che porti i ragazzi a essere autonomi. Quello che abbiamo fatto è già valore importante, che può essere migliorato. Ci troviamo in una realtà complessa perché siamo in un Paese grande, che può lavorare meglio con una maggiore consapevolezza. L’intendimento nel tempo è stato di creare una rete di disponibilità e responsabilità sul territorio. La figura del referente regionale è diventata rilevante in funzione di esigenze che sono cresciute. Altro passaggio significativo è stato che il Comitato Regionale nel tempo ha assunto un ruolo. Molte delle risorse dei Comitati sono rivolte a sostenere l’impegno nei confronti dei giovani. Le esigenze di chi pratica sono cambiate e ci mettono in difficoltà rispetto al passato. Dobbiamo pensare a modelli che rendano più credibile ciò che facciamo, affinché le famiglie si rivolgano a noi. Dobbiamo porci il problema di come possiamo migliorare la nostra organizzazione. In questi mesi abbiamo fatto un lavoro d’indagine, per capire cosa accada durante un match fra ragazzi di 11-12 anni, finalizzato alla comprensione di cosa si possa fare per aumentare la nostra competitività. Abbiamo creato uno strumento per rilevare moltissime informazioni, dal servizio alla chiusura del punto. Abbiamo esaminato le gare dell’EuroMiniChamps e ci sono delle lacune che non consentono ai nostri ragazzi di arrivare a un gioco coerente. Abbiamo codificato alcuni aspetti che porteranno a modificare alcune scelte sul lavoro che svolgeremo in palestra. Abbiamo anche cercato di estrapolare alcuni secondi di un match di atleti di riferimento, per cogliere le scelte che stanno alla base di certi risultati. Nei giovani dobbiamo ricercare e promuovere la passione per il nostro sport, la disponibilità al movimento e allo sforzo fisico, il piacere per il gioco e la disponibilità all’apprendimento e alla trasformazione. Secondo il grande Pietro Mennea la fatica non è mai sprecata, soffri ma sogni molto. È una frase che sottoscrivo e mi augurerei di sognare molto».

Concluso a Lignano il Meeting del Progetto Italia

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Attività ragazziLa seconda giornata del Meeting del Progetto Italia si è svolta all’insegna delle sessioni di lavoro separate. Lo staff della Nazionale olimpica, coordinata dal direttore tecnico Patrizio Deniso ha dato vita a un workshop che ha coinvolto i tecnici delle società aventi atleti nel giro azzurro. Si è partiti dai video di alcuni pongisti italiani agli Europei giovanili per innescare un dibattito più ampio sugli aspetti tecnici e organizzativi dell’attività. Sui singoli atleti si sono definiti degli obiettivi da raggiungere prioritariamente, in piena collaborazione fra la Nazionale e i club.

Il direttore tecnico paralimpico Alessandro Arcigli ha proiettato un filmato predisposto da Giada Rossi, medaglia di bronzo nel singolare di classe 1-2 alle Paralimpiadi di Rio, che è partito dalle emozioni della cerimonia inaugurale e della sfilata per proseguire con le immagini del match del girone di qualificazione della friulana contro la thailandese Bootwansirina e del doppio della finale per il terzo posto a squadre della stessa Rossi e di Michela Brunelli contro le coreane e concludersi con la finale per il bronzo di Giada, nuovamente contro la thailandese. È stato lo spunto per parlare degli studi che sono stati portati avanti sui materiali e sulle attrezzature, per migliorare le prestazioni dei nostri atleti, e per raccontare alcuni retroscena della partecipazione alla principale manifestazione del quadriennio. Successivamente il dt si è trasferito in palestra dove si è tenuto uno stage alla presenza di Giada e Michela.

Lo staff tecnico del settore giovanile e della Nazionale Minicadet hanno effettuato una doppia seduta. «Ci siamo dedicati - spiega il dt attività giovanile Matteo Quarantelli - al gruppo dei 2004 e dei 2005, ovvero i cosiddetti minicadet, per poi rivolgerci a coloro che hanno cominciato da poco la loro attività, dal 2006 al 2008 con l’inserimento di un ragazzino addirittura del 2010. I primi sono già rivolti a un allenamento orientato allo sport, organizzato, sistematico e metodico, gli altri hanno avviato da poco un’esperienza sportiva più strutturata e articolata. Trascorrono circa quattro anni fra gli inizi e la fase di sviluppo del processo».

Alessandro Arcigli e Giada RossiLo stesso Quarantelli ha operato una sintesi della due giorni, sottolineando l’importanza di pensare in maniera collettiva, per raggiungere il bene comune.«Dalle esperienze fatte dallo staff azzurro in ambito internazionale deve emergere un valore aggiunto per altre realtà, come le società, che possano crescere. Con i ragazzi più giovani cerchiamo di portare avanti un impegno nel corso dell’anno e un traguardo potrebbe essere quello di fissare degli incontri settimanali, interessando maggiormente i referenti regionali». Arcigli ha voluto coinvolgere Rossi e Brunelli e ha enfatizzato il significato dell’integrazione del movimento paralimpico in quello olimpico. «In sinergia, a tutti i livelli, riusciremo a contrastare meglio la concorrenza internazionale, che sta diventando sempre più globale e agguerrita».

Il presidente Di Napoli ha ricordato l’emozione provata durante le Paralimpiadi e ha espresso la sua riconoscenza a Giada e a Michela, in rappresentanza di tutto il movimento, per avergliele regalate. È stato lui stesso a concludere il Meeting organizzato a Lignano. «Abbiamo voluto iniziare un percorso e non abbiamo la presunzione di aver detto tutto, ma di aver dato un piccolo contributo alla crescita dei nostri allenatori e non solo. Avremo altre opportunità per rivederci, confrontarci e anche criticarci, guardandoci però sempre negli occhi. Ringrazio tutti per averci seguito, qui sul posto o dalle proprie case in virtù del collegamento in streaming». L’appuntamento è rinnovato, dunque, alle prossime occasioni.

Grazie per essere tornata, Buon 2017 Elisa!!!

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La foto della squadra juniores, sul primo gradino del podio agli Europei di Zagabria, con lo striscione dedicato a Elisa Trotti è l'immagine simbolo del 2016 pongistico azzurro. La 22enne campionessa era appena rimasta vittima di un incidente motociclistico nel quale aveva perso il braccio destro.

Il mondo ovviamente le è caduto addosso, ma Elisa è stata capace di riprendersi a tempi da record, circondata dall'affetto soprattutto della sua fantastica famiglia e anche di tutti gli amici e di coloro che nel tennistavolo e non solo hanno voluto farle sentire la loro vicinanza.

La giovane Trotti ha dimostrato di saper tenere in pugno il suo destino e a cinque mesi dall'evento che le ha cambiato la vita, in occasione di una manifestazione benefica che si è svolta a Darfo Boario, ha palleggiato con la mano sinistra con la sua storica allenatrice Oana Copaci. Il suo amore per questo sport ancora una volta ha avuto il sopravvento.

Il futuro la vedrà ancora protagonista con la mano destra, se una protesi le verrà in aiuto, o certamente con la sinistra. A inizio anno l'aspetta un intervento alla spalla destra, seguito da mesi di riabilitazione.

Fin d'ora, comunque, il tennistavolo italiano sa che potrà ancora contare su Elisa, donna forte che con il suo esempio ha dato una lezione a quei ragazzi che praticano sport e si scoraggiano davanti alle prime difficoltà.

Buon 2017, indomita guerriera!!!!!

Elisa Trotti e striscione

Cala il sipario sul Campus Invernale

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Campus Invernale FITeT 2016Nel primo pomeriggio di oggi si è chiusa l’edizione invernale del Campus Federale, svoltosi a Lignano Sabbiadoro all’interno del complesso del GETUR.

Mattinata dedicata ai match, a conclusione di un ciclo di allenamento assai denso e impegnativo per i due gruppi che si sono alternati in palestra.

Giornate del Campus che iniziavano alle prime luci del sole della laguna, alle 7, per protrarsi con una lunga sequenza di impegni fino alle 22.

Nell’occasione oltre ai ragazzi del team della squadra nazionale MiniCadet, impegnati nuovamente dal giorno 3 gennaio a Terni, hanno potuto fare il loro esordio tanti giovanissimi atleti che hanno ben digerito l’intenso programma, mantenendo la gioia e il sorriso fino all’ultimo momento.

La doppia seduta giornaliera, ricca di sollecitazioni motorie e tecniche continua a rivelarsi strumento utile per articolare un'esperienza di apprendimento, individuale e collettivo, di notevole significatività.

Non sono mancati i momenti di rielaborazione dell’esperienza, anche grazie ai molti documenti video che hanno favorito le attività di analisi del movimento.

Ma passiamo in rassegna i protagonisti dell’edizione 2016.

Gruppo Allenamento A

  COGNOME NOME
1 ANGELI CATERINA
2 ARLIA NICOLE
3 CARNOVALE MIRIAM BENEDETTA
4 DE COSTANZO ANASTASIA
5 RENSI CHIARA
6 STANGLINI ERIKA
7 THAI KIM LAN ELENA
8 UGOLINI ALESSANDRA
9 ZUCCA GIULIA
10 BASSI LEONARDO
11 BERSAN LUCA
12 CAPPUCCIO COSTANTINO
13 FELICI GIACOMO
14 GAMBA FRANCESCO
15 GIAI ANDREA
16 GIORDANO ANTONIO
17 SPAGNOLO DANIELE ANTONIO
18 VALLINO COSTASSA FEDERICO
19 VARONE RICCARDO

Gruppo Allenamento B

  COGNOME NOME
1 CONIDI CHIARA ANTONIETTA
2 CREACO ARIANNA
3 CRISCIONE NICOLETTA
4 LEOGRANDE VALENTINA
5 LEOGRANDE CELESTE
6 PALMISANO GIULIA
7 SEU FRANCESCA
8 SULIS GIORGIA
9 VALENTI ELETTRA
10 VARVERI GIULIA
11 CALARCO GIUSEPPE
12 SERTI ATTILIO
13 GARELLO ANDREA
14 PARENZAN MATTEO
15 TREVISAN FRANCESCO
16 MARIANI LORENZO

Tecnici e sparring che hanno partecipato al Campus

  COGNOME NOME
1 BRZAN ANA
2 CARNOVALE ANTONIO
3 CERZA SIMONE
4 DEL ROSSO GIUSEPPE
5 DI MARIA SALVATORE
6 DI NAPOLI ANTONELLA
7 FERRARA DOMENICO
8 GIARDINA UMBERTO
9 IRRERA ILEANA
10 OLIVERO GIULIO
11 PERSICHETTI FILIPPO
12 PIRONE PASQUALE
13 PUGLISI FEDERICO
14 QUARANTELLI MATTEO
15 RABAGLINO CLAUDIO
16 SAIU FRANCESCA
17 SCARDIGNO ROSSELLA
18 WANG HONG LIANG
19 ZAKARYAN LEVON

Bis per Giada Rossi, anche nel 2016 è la friulana dell'anno

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Giada Rossi si conferma l'atleta friulana dell'anno. Ha bissato il successo del 2015, aggiudicandosi il successo nel concorso indetto dal Messaggero Veneto. La pongista di Zoppola, medaglia di bronzo nel singolare di classe 1-2 alle Paralimpiadi di Rio, non ha avuto un compito agevole, essendo gli altri quattro finalisti personaggi di rango come lei nel panorama sportivo italiano

Chiara Cainero è infatti l'argento nello skeet alle Olimpiadi brasiliane, dopo essere stata oro a Pechino nel 2008. Il ciclista Enrico Gasparotto è colui che in stagione si è imposto nella classica olandese Amstel Gold Race, dopo aver già fatto centro nel 2012.

Davide Pascolo è il cestista che è partito dalle sue imprese con la maglia dell'Aquila Trento per guadagnarsi un posto nella corazzata EA7 Emporio Armani Milano. Lo sciatore Emanuele Buzzi, infine, ha vinto la coppetta di specialità nel SuperG in Coppa Europa nella stagione passata e si è piazzato terzo nella classifica generale, ottenendo la promozione in Coppa del Mondo.

Concorrenza agguerrita. dunque, e Giada ha prevalso lo stesso a mani basse: i lettori l'hanno incoronata e con il 50% dei voti la Golden girl ha preceduto la Cainero (32%), Pascolo (10%) e Buzzi e Gasparotto (4% a testa). La regina in Friuli Venezia Giulia è ancora lei.

Giada e il direttore tecnico paralimpico Alessandro Arcigli dopo la conquista del bronzo

2016 11 30 20.55.15


Chiara e Marco, fortissimi da soli e in coppia

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Chiara e Marco time out 2Chiudono l'anno al primo posto nelle rispettive classifiche italiane la 22enne Chiara Colantoni e il 24enne Marco Rech Daldosso, che costituiscono anche la coppia tricolore di misto più forte sulla piazza, capace di aggiudicarsi gli ultimi tre titoli assoluti. Li abbiamo intervistati in parallelo, per parlare di loro e dello speciale sodalizio sportivo che li unisce.

Ciao Chiara e Marco, siete soddisfatti del vostro 2016 pongistico?

Chiara:«Ritengo che sia stato un buon anno, anche se avrei voluto fare di più. Per esempio ai Campionati Italiani di singolare mi sarebbe piaciuto arrivare almeno in finale, anche se può starci di perdere con Debora Vivarelli, con la quale ci conosciamo bene. In Nazionale mi è mancata qualche partita che avrei potuto vincere in più per acquisire maggiore fiducia».

Marco:«Non avrei potuto fare meglio, o meglio avrei potuto solo qualificandomi alle Olimpiadi».

Quali sono stati i momenti migliori?

C.:«Un momento positivo è stato senza dubbio la semifinale scudetto che abbiamo disputato con il Tennistavolo Center Parma contro il Castel Goffredo, che poi si è assicurato lo scudetto, e dalla quale siamo uscite con due pareggi. Anch'io mi sono espressa bene e al ritorno ho battuto la coreana Shim Se Rom. Molto bello è stato anche il titolo italiano di misto con Marco. Confermarsi non è mai scontato».

M.:«In Italia sicuramente i tre successi agli Assoluti e lo scudetto a squadre con il Castel Goffredo, che per me è stato il primo da titolare. Sul fronte internazionale è stato molto bello partecipare alle qualificazioni olimpiche a Halmstad, in Svezia. Anche ai Mondiali a squadre ho fatto una buona prestazione. Andrei indietro all'ultima parte del 2015, che era già la nuova stagione, quando agli Europei ho vinto il girone battendo Karakasevic e Maze. Ad aprile 2016 con Niagol Stoyanov siamo arrivati terzi in doppio nel Pro Tour in Polonia e in singolare mi sono aggiudicato il girone. A marzo in Qatar ho superato il girone e in tabellone ho battuto lo svedese Kallberg, per poi cedere al giapponese Matsudaira».

E i peggiori?

C.:«Ai Mondiali di Kuala Lumpur ero un po' sottotono e avrei voluto dare un contributo maggiore al team. Alle gare a squadre tengo in modo particolare e voglio sempre dare il massimo. Mi dispiace quando non ci riesco».

M.:«Il momento più nero è legato all'infortunio di quest'estate, una bella batosta, che mi ha impedito di giocarmi le possibilità di partecipare agli Europei, disputando il torneo in Belgio. Prima di farmi male, mi ero già organizzato per andare in Cina a spese mie per allenarmi ed è saltato tutto. C'è parecchio rammarico per questo».

Chiara e Marco sul podioCome vi descrivereste come giocatori?

C.:«Ho un gioco abbastanza aggressivo, rischioso e anche potente, però sto anche cercando di lavorare per riuscire a esprimermi con un po' più in sicurezza».

M.:«Ho scoperto parecchie cose di me proprio quest'anno, anche grazie ai risultati ottenuti. Tecnicamente sono sicuramente un giocatore d'attacco, che comunque riesce a giocare bene anche in difesa».

Cosa vi piace del vostro tennistavolo?

C.:«Mi viene bene il controtop di diritto e anche il rovescio in generale è sempre stato uno dei miei colpi più naturali».

M.:«Come dicevo, la capacità di gestire bene sia l'attacco sia la difesa. Mi sento sicuro nella risposta con il flip di rovescio, che mi permette subito di giocare in maniera attiva, e con il diritto in generale, quando sento di poter tirare per portare lo scambio dalla mia parte».

Cosa vorreste invece migliorare?

C.:«Servizio e risposta, per giocare un po' più corto e tenere più chiusa l'avversaria, per poi cercare di partire».

M.:«Servizio e in generale un po' il rovescio, per tenere in campo la palla il più possibile».

Come state giocando in questo momento?

C.:«In quest'ultima parte dell'anno mi sento in buona forma, anche se magari in campionato qualcosa in più avrei potuto fare, contro la cinese del Castel Goffredo. Ho perso anche contro Debora, non sfruttando due match-point e sul 10-8 ho sbagliato un rovescio, il mio colpo preferito. Sono poi andata un po' via con la testa e lei è stata brava a rimanere concentrata».

M.:«Nelle ultime due settimane ho iniziato a sentirmi meglio. I dolori alla caviglia sono quasi nulli e posso dunque anche spingere più liberamente quando mi muovo. Dopo l'ultima giornata di A1, ho svolto un bel periodo di allenamento. Dal 2 gennaio pomeriggio riprenderemo la preparazione prima della sesta giornata di campionato»

Cosa significa per voi essere i numeri 1 d'Italia?

C.:«È una bella soddisfazione. Voglio però considerarlo come un punto di partenza e non d'arrivo, per mirare ancora più in alto e riuscire a ottenere qualche risultato migliore in campo internazionale».

M.:«È una notevole soddisfazione, quello cui puntavo quando ho cominciato a giocare. Devo però ammettere che sono in testa a una classifica che non comprende Mihai Bobocica, Niagol Stoyanov e Leonardo Mutti, che giocano all'estero. Sono un numero 1 non tanto veritiero, ma sono contento lo stesso di esserlo».

Avete degli idoli pongistici e/o sportivi in generale?

C.:«Come pongista mi piace molto la cinese Liu Shiwen. La guardo e la seguo molto volentieri. Parlando delle altre discipline, ho sempre ammirato la tuffatrice Tania Cagnotto, per la sua perseveranza e la freddezza e la capacità di concentrarsi in gara. Purtroppo non ho avuto l'occasione di conoscerla di persona».

M.:«Da piccolo avevo più l'idea del riferimento da imitare e il mio preferito era lo svedese Waldner. Era un idolo facile, perché piaceva a chiunque. Crescendo mi sono molto più concentrato su me stesso».

Chiara e Marco vincitoriCom'è giocare il doppio insieme?

C.:«È bellissimo e mi trovo molto bene, perché fra noi c'è un rapporto di fiducia. Marco ha un gioco potente e mi dà sicurezza. Non mi colpevolizza mai in caso di errore e questo mi aiuta molto a rimanere tranquilla. Ci siamo incontrati per la prima volta a uno stage e dovevo avere intorno ai sette anni. Quando sono arrivata al Castel Goffredo, la sua stessa società, abbiamo iniziato a conoscerci meglio».

M.:«Abbiamo cominciato quasi per caso, perché eravamo nello stesso club, e in questi anni ci siamo resi conto di trovarci bene di giocare anche bene. Ormai siamo un doppio abbastanza consolidato. Siamo entrambi contenti di poter rigiocare l'anno seguente insieme».

Quali sono i punti di forza e di debolezza del vostro doppio?

C.:«L'aspetto positivo penso sia proprio la possibilità di fidarsi l'uno dell'altra e di riuscire in questo modo a venire fuori anche dalle situazioni più complicate. Se uno dei due è in difficoltà, l'altro c'è sempre».

M.:«Quando io attacco Chiara riesce a tenere bene lo scambio, avendo dei colpi pesanti per essere una donna, e dunque abbiamo la possibilità di mantenere il pallino in mano. Per non andare in difficoltà dobbiamo, però, esprimerci bene sulle prime tre palline, per arrivare a far scorrere il nostro gioco».

Farete il doppio insieme anche ai prossimi Assoluti?

C.:«Non ne abbiamo ancora parlato, ma spero proprio di sì. Non averlo più come compagno sarebbe molto difficile per me. Sarebbe bello puntare insieme al poker di successi consecutivi».

M.:«Non lo posso dire con certezza, credo però proprio di sì. In realtà ci accordiamo poco tempo prima, in procinto dell'iscrizione, forse per una questione di scaramanzia».

Cosa ti piace di Marco/Chiara fuori dal campo?

C.:«È una persona sempre disponibile e corretta, davvero un bravo ragazzo».

M.:«È una ragazza molto solare, con la quale si sta bene in compagnia ed è piacevole passare del tempo. Si tratta di una qualità che le riconoscono tutti».

Quali sono i vostri obiettivi del 2017?

C.:«Cercare di vincere il singolare e il doppio con Marco agli Italiani. Il sogno sarebbe di fare tripletta anche con il doppio femminile, ma è meglio rimanere con i piedi per terra, anche se ci proverò. Ci saranno poi i Mondiali e punterò a essere convocata, per poi migliorare il rendimento in ambito internazionale. A squadre con Parma il traguardo è di centrare di nuovo le semifinali playoff e poi si vedrà. A quel punto non ci sarà nulla di già scritto».

M.:«In Italia sarebbe bello confermare lo scudetto con il Castel Goffredo, anche se sappiamo che sarà molto più difficile, perché le avversarie si sono rinforzate, una su tutte Carrara. Il livello è complessivamente più alto dell'anno scorso. Mi piacerebbe ripetermi agli Assoluti in singolare. So che aggiudicarmi tre gare sarà impegnativo, ma, come si dice, l'appetito vien mangiando. All'estero spero, al rientro dopo lo stop, di confermare i risultati dell'anno scorso».

Chiara e Marco in campoCosa auguri a Marco/Chiara per il 2017?

C.:«Prima di tutto di riprendersi completamente con il piede e poi di continuare a giocare come stava facendo nel 2016, prima dell'infortunio. Per lui è stato un grande anno. Si meriterebbe di vincere un secondo titolo di singolare assoluto».

M.:«Innanzitutto di rivincere il doppio misto insieme e poi di farcela anche in singolare e di portare a casa qualche partita importante a livello internazionale, per prendere coraggio e riuscire a mostrare al meglio il suo gioco».

Come passerete il fine anno?

C.:«A Roma con gli amici».

M.:«Andrò a Londra due giorni con la mia fidanzata Fiammetta. Sarà una piacevole toccata e fuga nella pausa degli allenamenti».

Grazie ragazzi, Buon Anno a entrambi!!!

C. e M.:«Buon Anno a tutti!!!».

Mihai Bobocica e le cadette azzurre in stage a Formia

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Arriverà a Formia questa sera Mihai Bobocica (Aeronautica Militare) e da domani a sabato si allenerà con il direttore tecnico Patrizio Deniso. Il nostro numero uno (nella foto) tornerà dunque a svolgere uno stage al Centro Federale, dove con i compagni aveva preparato a ottobre la partecipazione agli Europei di Budapest.

Da oggi saranno invece al lavoro nella stessa sede, con il tecnico federale Antonio Gigliotti, le cadette azzurre Arianna Barani (Anspi TT Cortemaggiore), Lisa Bressan (Tennistavolo Castel Goffredo), Jamila Laurenti (Tennistavolo Center Parma), Valentina Roncallo (Toirano), Gaia Smargiassi (Polisportiva San Gabriele) ed Evelyn Vivarelli (Eppan Tischtennis Raiffeisen). Il raduno si concluderà venerdì.

Mihai Bobocica 1

Tre giorni di raduno regionale a Muravera

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I talenti emergenti del tennistavolo sardo si riuniranno a Muravera da domani a giovedì. L'attività isolana del 2017 inizierà dunque nella palestra di viale Rinascita (nella foto di Luciano Saiu l'ultimo stage che si è svolto a Norbello). Il tecnico regionale Francesca Saiu ha diramato le convocazioni e lo stage interesserà i giocatori Eva Mattana (TT. Muraverese), Lorenzo Onnis, Manuel Broccia, Davide Scanu, (TT Guspini), Francesca Seu, Alessandra Stori, Serena Anedda, Nicolò Pilia, Giulia Zucca, Federico Mascia (Muravera TT), Antonio Murgia (TT. Santa Tecla Nulvi) ed Emanuele Cuboni ed Elia Licciardi (TT.Sporting Lanusei).

Domani il ritrovo sarà alle ore 15,30 per un allenamento pomeridiano che proseguirà mercoledì dalle 9,30 alle 18,30 e giovedì dalle 9,30 alle 14,30. Giovedì (dalle ore 10 alle 18) lo stage sarà aperto anche a tutti i bimbi (femmine e maschi) nati dal 2006 al 2010, appartenenti a tutte le società della Sardegna. Sarà gradita anche la presenza dei tecnici delle società interessate.

Stage giovanile a Norbello 2 Foto Luciano Saiu

Il tennistavolo sulle pagine torinesi de La Stampa

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L'edizione torinese del quotidiano La Stampa ha dedicato oggi un'intera pagina e un video al tennistavolo.

La giornalista Lucia Caretti ha esaminato i numeri, gli spunti e le curiosità emergenti dal movimento che fa capo al capoluogo subalpino e alla Provincia, andando in palestra e parlando con gli addetti ai lavori.

Per leggere gli articoli e vedere la clip si può cliccare qui.

Torino torneo

Scatta il 2017 agonistico con i Minicadet a Budapest

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Il primo appuntamento internazionale del nuovo anno vedrà in azione i Minicadet, che da oggi e giovedì saranno in raduno a Terni.

Sono stati convocati Caterina Angeli (Tennistavolo Acli Lugo), Nicole Arlia (Tennistavolo Castel Goffredo), Anastasia De Costanzo (Tennistavolo Torino), Chiara Rensi (Dlf Poggibonsi) e Alessandra Ugolini (Tennis Tavolo Tifernum) e in campo maschile Leonardo Bassi (Tennistavolo Castel Goffredo), Andrea Giai e Federico Vallino Costassa (Tennistavolo Torino) e Riccardo Varone (Tennis Tavolo Amatori Sessa), che si alleneranno con i tecnici federali Giuseppe Del Rosso, Rossella Scardigno e Domenico Ferrara e con il direttore tecnico attività giovanile Matteo Quarantelli.

Giovedì gli atleti e i tre tecnici partiranno per Budapest, dove da venerdì a domenica parteciperanno all'Open d'Ungheria. Il programma prevede la disputa delle gare individuali (singolare per i classe 2004 e 2005 e per i nati nel 2006 e anni seguenti, con fase a gironi e successivi tabelloni principali e di consolazione) e a squadre (gironi e conseguente tabellone, mutuando la formula degli Europei cadetti, con ogni confronto composto dai primi due singolari, da un doppio e dagli altri due singolari, e con assegnazione di tutte le posizioni). Tutte le informazioni sulla manifestazione sono disponibili sul sito http://minicadet.ppong.hu/en/.

Nicole Arlia (nella foto di Domenico Vallorini) svolgerà lo stage e la trasferta in Ungheria

Arlia Nicole1

 

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